In principio un po’ scettica. Come sarà andare in moto per la prima volta per i 2000 km programmati? Come passa il tempo a stare dietro? Si, le strade saranno belle, dice che la Provenza è interessante da vedere anche solo di passaggio. Mi fido? Mi fido.
La moto è una BMW R80 RT dell’87, la fidanzata del mio compagno, che poi è LUI che guida. Bella responsabilità per LUI questo viaggio!
Preparativi.
Mi vesto e mi manca un para-gomito della giacca Tucano Urban comprata all’ultimo minuto. I pantaloni Dainese sono pesanti, ma con le prese d’aria non sentirò caldo (dicono). E porto l’iPod che non si sa mai se mi annoio e poi la musica fa andare avanti il tempo e lo spazio. Dentro c’ho i Nomadi, Shunk anansie, Lhasa De Sela, Caparezza, Capossela, James Taylor, Daniele Sepe, Jean Baez e la cartella VARIEmistone.
E così si parte. Certo Pisa-Ventimiglia non finisce mai, il vento c’è anche se non c’è, e per non creare attrito alla moto stringo le ginocchia che poi però hanno un’autonomia di non più di 2 ore in quella posizione.
Chi sta dietro.
Qualcuno mi consiglia di guardare il piede ogni tanto, l’asfalto che passa sotto dice che fa un bell’effetto. Uffa, il piede è coperto dal ginocchio e quindi niente da fare. Eh! Dove mettere sto piede? Tutto un apparato del motore brucia e il film che ci si fa dopo tante ore di viaggio è che se lo metti nel posto sbagliato scarpe e pantaloni prendono fuoco. Ma questa conclusione è per coloro i quali stanno dietro e hanno una visione un po’ catastrofica della vita oppure semplicemente ammazzano il tempo con certe immagini.
Il tempo si ammazza spesso con i pensieri che vanno a ritmo di vento. E se ci s’infila in un pensiero complicato, è un casino uscirne. Allora meglio accendere la musica e guardare.
Chi sta dietro guarda principalmente di lato. E quando guarda avanti, fa da guida se sa dove si sta andando. E questo è consigliabile perché gratificante. Insomma, è sempre un guidare.
La musica s’incontra col vento che copre inevitabilmente certe frequenze ed è curioso scoprire quanto sia stonato un cantante senza i bassi.
Scopro che esiste un linguaggio inter-mototuristi –ma perché tutti quelli che sorpassano si stirano la gamba destra?– Ah! E’ il saluto! I moto turisti che passano avanti ti salutano così, d’altronde non potrebbero staccare la mano dal gas. Allora chi sta dietro può sostituire la gambina del conducente con la propria mano, alzarla come a dire “ehi fratello, bonne route!”. Quelli che hanno la stessa moto non si risparmiano mai il saluto, quelli con le moto diverse, dipende (in Provenza rarissimamente non ti salutano). E poi chissà cosa si dicono “Hai visto quella moto? E’ del ’60, ce l’aveva tizio nel film…”
Poi inventiamo il linguaggio intra-mototuristi. Chi sta dietro indica ad esempio, al momento opportuno (e non sempre è facile trovarlo), la sosta-pipì: unire indice e pollice e fargli percorrere un filo invisibile funziona! Oppure indice e pollice che fanno il tondo per l’ok, o mano aperta che sbatte contro il muro d’aria per dire “aspetta”. Infatti, un consiglio per chi sta davanti è che se non si ha l’interfono e se chi sta dietro ha la musica alle orecchie, si deve aspettare che questi acceda alla tasca della giacca e prema il tasto pausa per poter rispondere all’eventuale domanda. Il consiglio a chi sta dietro è di arrestare comunque la musica in città e in generale in percorsi semi-sconosciuti, quando insomma, il ruolo di consigliere è cruciale.
Check dei bagagli. Ogni tanto una manina sulle stringhe che tengono le borse per sentirne la tensione sembra una paranoia, ma non lo è. E’ successo. Le stuoie della tenda stavano scivolando lentamente dopo Marsiglia. Mentre velocemente è schizzato via il foularino legato male al collo, sulla strada per la Costa Brava. Il pensiero è: e se è andato in faccia ad un altro moto-turista?
Nel sud della Francia ci si ferma (troppo) spesso ai pedaggi, chi sta dietro può tenere la carta per pagare (è certamente meglio degli spiccioli, ci si metterebbe troppo tempo tra contarli e/o prendere il resto). Idem per quanto riguarda le tessere per l’accesso ai campeggi (che attivano la sbarra all’entrata). Anche se spesso lo spazio per passare al di là, per una moto c’è. Non per l’Honda quella enorme in cui sei seduto in poltrona, ma quella neanche in città mi sa che ci può andare. No, su quelle moto si sta troppo comodi e chi sta dietro si annoierebbe.La funzione di retromarcista è tutta nostra, popolo del chi non guida! Basta tirare trovando un appiglio (tipo il portapacchi) e il gioco è fatto.E poi da dietro si possono fare le foto, si può allacciare il casco a chi guida, se se l’è dimenticato (successo: strada per Tourtour) e anche dormire, ma non è facilissimo.
E così il tempo è passato né lento né veloce, da Pisa a Hyères a Aigue Mortes poi Cassis e Aix en Provence, passando poi su Arles e dritti verso El port de la Selva, per poi tornare in Francia ad Avignone e Orange fino a Tourtour e poi la triste e interminabile Ventimiglia-Pisa. E lì, di nuovo. Povere ginocchia.
E il vento passa attraverso.
Ho fatto bene a fidarmi, grazie Mic e ci sei riuscito a farmi diventare amica della tua fidanzata.
Chissà come sarebbe stare davanti, poi.
Per approfondimenti sul viaggio, visita http://enezvaz.wordpress.com/ sezione “HIGHBEAM FERNLICHT” in 7 puntate!
E nella cartella VARIEmistone dell’iPOD cosa c’era? Eh?
Gabriella Ferri, MCR, Rod Stuart, Area, Pearl Jam.
[…] Blog Timesis c’è il suo post da titolo “Per chi sta […]
Bè un mistone un po’…scarno come dire. Che fine hanno fatto Jarabe de Palo, CCCP, Jovanotti, Rondelli, Guccini e Raffaella Carrà??
Meglio viaggiare davanti. Fattelo dire da me che vado in moto da più di 30 anni…mi fa piacere di avervi accompagnato. Altro consiglio: l’autostrada èuna noia e si rimpiange l’auto. Meglio programmare 3 giorni in più di viaggio e fare le provinciali, molte più cose da vedere e gente da incontrare….
Bello!
Divertente!
Leggere non si può dietro la moto mi sa…
E mi sa che la soluzione migliore sia imparare a guidarla e fare un po’ a turni, visto che vi siete state simpatiche, magari ci sta!
belle le foto, bello il reportage. Si vede che ve la siete goduta. Ci fappiacere cifa. Concordo con Sburk. Intenta la guida.